La prospettiva degli Inuit sui cambiamenti climatici recenti
Questo articolo è stato scritto da Caitlyn Baikie, studentessa di geografia al Memorial University of Newfoundland e cara amica. Invio questo articolo a suo nome.
Mi chiamo Caitlyn Baikie. Ho 20 anni e sono una Inuk di Nain, Nunatsiavut, e lì ho vissuto tutta la mia vita. Nella lingua Inuktitut Nunatsiavut significa "la nostra bella terra" e una bella terra è davvero. Come il Nunavut, il Nunatsiavut è un territorio Inuit auto-governato facente parte della provincia del Newfoundland e Labrador, Canada. Nain è la comunità più settentrionale sulla costa, con una popolazione di circa 1200 residenti, 90% dei quali di origine Inuit.
Immagine 1: Posizione geografica di Nain, Labrador (56.5°N)
La mia vita a Nain è molto diversa da quella di chi vive in città. Nain è una comunità molto isolata, non esistono strade da o per Nain, l'unico modo raggiungerla è con l'aereo o via mare o, in inverno, con l'aereo o con il gatto delle nevi. Sebbene la nostra settimana sia riempita dalla scuola e il lavoro come al sud, le nostre attività ricreative e di sostentamento sono molto diverse. In inverno andiamo a cacciare piccole prede come le pernici, che si trovano ovunque intorno alla città. Dutante i fine settimana andiamo spesso con i gatti delle neve alle nostre baracche vicine alle zone di caccia dove cacciamo foche, caribù, ukialik (lepri artiche) e uccelli migratori. Questo è il modo di rifornirci del grosso della carne per l'intero anno. E' molto importante avere un buon ghiaccio marino, è per noi il mezzo per viaggiare e cacciare, in genere per sei mesi l'anno. Le gente di Nain e della costa nord viene spesso chiamata sikimiut, gente del ghiaccio marino.
Immagine 2: Forografia delle condizioni del ghiaccio marino nel nord del Labrador
Gli Iniuit dipendono quasi interamente dal ghiaccio marino per spostarsi presso le comunità vicine. Tuttavia, le ultime stagine non sono state buone per quanto riguarda il ghiaccio - solo verso la metà di gennaio la gente ha potuto usare i gatti delle nevi. E' risultato essere molto in ritardo considerando che per questo periodo siamo abituati ad aver già attraversato queste rotte ed aver riempito i nostri congelatori di carne di caribù fresca.
Ci siamo chiesti collettivamente se questi anni possono essere semplicemente considerati un'eccezione. Ma fino a dove si può arrivare a dire che sono un'eccezione piuttosto che parte di qualcosa di più grande. Abbiamo affrontato piogge e settimane di nebbia e basse temperature durante l'estate invece del sole e il caldo. L'estate si fonde con l'autunno, ma senza il freddo e il terreno ghiacciato. Un anno estremo, il 2010, l'inverno sembrò iniziare in modo promettente con anche un po' di neve. Ma anche questo si trasformò in settimane di pioggia. Le temperature rimasero intorno agli zero gradi mentre di norma sarebbero dovute essere intorno ai -10 °C. Non stiamo avendo singoli eventi mensili ma piuttosto un cambiamento del clima che si protrae di stagione in stagione.
Immagine 3: Anomalia della temperatura invernale nel nord del Nord America mostrata nel 2010 durante una trasmissione da Environment Canada.
Gli anziani hanno notato questo in particolare. La loro conoscenza della nostra terra ha sostenuto loro e il nostro popolo per decenni nella lotta per la sopravvivenza in queste terre e fa paura pensare che loro non abbiano mai visto prima un anno come il 2010. Loro vedono che il nostro clima sta cambiando perchè hanno vissuto qui per generazioni e nessuna di queste generazoni ha conoscenza di anni come questi. I nostri anziani sanno per esperienza che il nostro clima sta cambiando; gli scienzati hanno i dati che dicono che il nostro clima sta cambiando.
Nel 2009 ho avuto l'occasione di lavorare con un gruppo di scienziati che studiavano il clima nel Torngat Mountains National Park, a nord di Nain. Molti degli anziani che conosco vengono da quelle terre. Abbiamo utilizzato le conoscenze dei nostri anziani e degli scienziati per acquisire dati sul permafrost, sulla catena alimentare marina, sulla vegetazione, i ghiacciai e molte altre cose. I risultati di questo progetto mostrano che il parco sta vivendo un rapido spostamento del clima verso verso condizioni più calde - i ghiacciai si sciolgono, la vegetazione cresce più rapidamente, i biomi terrestri sono fortemente influenzati. Molte delle Università coinvolte nella ricerca hanno iniziato programmi di sensibilizzazione per aiutare a prepararci alle eventuali ramificazioni di questi cambiamenti sia sulle conoscenze fisiche della terra che sulla nostra cultura.
Immagine 4: Forografia di cacciatori Inuit nel Torngat Mountain National Park a nord di Nain.
Gli Inuit hanno raccolto questi dati per secoli e hanno passato le loro conoscenze alle giovani generazioni. Un mio amico, un anziano del Nunatsiavut, mi ha recentemente scritto una lettera in cui mi raccontava di una battuta di caccia dell'anno scorso con mio zio e cosa hanno osservato.
"venivamo dalla casa dei tuoi avi di Nutak dopo il viaggio di caccia e incontri e siamo andati sulla spiaggia a raccogliere camemori. In quella zona abbiamo osservato che un piccolo stagno era secco anche a fine settembre e durante un'estate particolarmente piovosa".
Henry sapeva per esperienza e per le conoscenze passategli che questo piccolo stagno paludoso non seccava mai ed era infatti in un buono stagno per cacciare anatre e oche nere. Lo strato di permafrost sotto lo stagno si era sciolto e l'acqua non era stata più trattenuta; questo stesso fenomeno è stato osservato anche da altri cacciatori Inuit attraverso tutto il nord del Labrador.
C'è molto da imparare dalle e storie e dalle conoscenze dei nostri anziani ed io li rispetto grandemente. Non ho solo acquisito conoscenze dalla prospettiva scientifica, ho anche passato molte serate nel parco con gli anziani che hanno condiviso le loro storie sulla nostra terra. Hanno raccontato ricordi di infanzia e come era stato crescere in questa terra e come il tempo influenzava la loro stessa esistenza e capacità di sopravvivere. I vecchi ci hanno indicato sulle mappe i loro territori di caccia tradizionali e altri ci hanno raccontato come questi sono cambiati nel tempo.
Collettivamente gli anziani hanno notato che non c'è più tanta neve come un tempo. Dicono che non ce n'è neanche lontanamente quella di quando loro erano giovani. Gli anziani hanno anche notato un aumento degli avvistamenti di orsi polari più a sud. E' molto insolito e probabilmente dovuto alla mancanza dei blocchi di ghiaccio durante i mesi estivi, non lasciando agli orsi polari altra alternativa che spostarsi sulla terra dove vivono gli uomini.
Le condizioni insolite del ghiaccio hanno anche causato tragedie nelle nostre comunità. Si sono perse vite umane a causa della scarsa predicibilità del ghiaccio e della neve. Pochi anni fa due cacciatori Inuit esperti sono morti lungo una pista ben conosciuta.
Image 5: Fotografia di un congelamento in ritardo osservato nell'autunno-inverno 2011/2012.
Come Inuit le nostre vite sono legate alla natura e per questo abbiamo un grande rispetto per la forza di Madre Natura. La terra, il mare e il clima ci definiscono culturalmente e la nostra cultura cambierà per sempre a causa dei cambiamenti che stanno avvenendo.
Non vi parlo come esperta di cambiamenti climatici ma come una persona che vede di prima mano come le persone vengono influenzate dal clima in ogni aspetto delle loro vite. Ho potuto osservare che le conoscenze tradizionali degli Inuit sono in accordo con la ricerca scientifica ed è meraviglioso essere parte di qusto sforzo collettivo. Gli Inuit collettivamente non contribuiamo significativamente ai fattori che causano i cambiamenti climatici ma siamo sicuramente fra quelli più colpiti. Per me è un privilegio essere stata invitata a raccontare la mia storia ed impare dalla ricerca ed esperienza di altri.
Grazie. Nakummek.
Immagine 6: Un orso polare osservato sul ghiaccio vicino la costa nel nord del Labrador.
Translation by Riccardo. View original English version.