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All IPCC definitions taken from Climate Change 2007: The Physical Science Basis. Working Group I Contribution to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change, Annex I, Glossary, pp. 941-954. Cambridge University Press.

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La risposta climatica della atmosfera è bassa

Che cosa dice la Scienza...

La sensibilità del Clima può essere calcolata sperimentalmente confrontando i cambiamenti di temperatura del passato con i forcings naturali presenti. Diversi periodi del passato della Terra sono stati esaminati in questa maniera e si è riscontrata una notevole concordanza con la risposta del Clima, stimata attorno a 3°C.

Le argomentazioni degli scettici...

Una nuova ricerca condotta da Stephen Schwartz dei  Brookhaven National Laboratories giunge alla conclusione che il Clima della Terra è sensibile alla anidride carbonica solamente per il 30% del valore assunto dalla IPCC. Secondo i risultati di Schwartz, il raddoppio della concentrazione di CO2 in atmosfera dovrebbe provocare usa crescita di 1.1.°C della temperatura media (Planet Gore).

  La risposta climatica è elevata e la dubbia ipotesi che ci sia una bassa sensibilità è basata su idee molto deboli e basate su feedback negativi


La risposta ( o sensibilità) climatica è rappresentata dal cambiamento della temperatura globale in risposta ad un particolare forcing ( per es. °C di cambiamento per W/m2 di un forcing). Nel caso della CO2, si intende il riscaldamento prodotto dal raddoppio della CO2 (per es. da 280 a 560 ppm).


La sensibilità climatica nei modelli.
Le prime stime della sensibilità climatica derivarono dall’uso dei modelli.
-         Nel report di J.Charney del 1979, i due modelli di Suki Manabe e Jim Hansen davano una stima del range di sensibilità tra 1.5 e 4.5°C.
-         Forest 2002 identifica nella impronta dell’uomo l’aumento della temperatura e ne stima  il range tra 1.4 to 7.7°C.
-         Knutti 2005 impiega la tecnica modellistica ( introducendo diverse sensibilità e confrontandone la risposta stagionale) e ricava un range di sensibilità climatica tra 1.5 e 6.5°C – con intervallo di maggiore probabilità 3- 3.5°C.
-         Hegerl 2006 usando dati paleontologici degli ultimi 6 secoli calcola un range 1.5-6.2°C.
-         Annan 2006 combinaqndo I risultati di un certo numero di metodo indipendenti riduce la sensibilità climatica a 2.5 to 3.5°C.
-         Royer 2007 esamina la risposta in temperatura alla CO2 negli ultimi 420 milioni di anni e stabilisce che la risposta climatica non può essere inferiore a 1.5°C (con un fit di 2.8°C).

Le prime stime della sensibilità climatica derivarono dall’uso dei modelli.-         Nel report di J.Charney del 1979, i due modelli di Suki Manabe e Jim Hansen davano una stima del range di sensibilità tra 1.5 e 4.5°C.-         identifica nella impronta dell’uomo l’aumento della temperatura e ne stima  il range tra 1.4 to 7.7°C.-         impiega la tecnica modellistica ( introducendo diverse sensibilità e confrontandone la risposta stagionale) e ricava un range di sensibilità climatica tra 1.5 e 6.5°C – con intervallo di maggiore probabilità 3- 3.5°C.-         usando dati paleontologici degli ultimi 6 secoli calcola un range 1.5-6.2°C. -         combinaqndo I risultati di un certo numero di metodo indipendenti riduce la sensibilità climatica a 2.5 to 3.5°C.-         esamina la risposta in temperatura alla CO negli ultimi 420 milioni di anni e stabilisce che la risposta climatica non può essere inferiore a 1.5°C (con un fit di 2.8°C).


-         La sensibilità climatica dalle osservazioni sperimentali
Esistono numerosi studi che calcolano la risposta climatica direttamente da osservazioni sperimentali e da modelli indipendenti.
-         Lorius 1990 esaminando carote di ghiaccio di Vostok calcola un range da  3 a 4°C.
-         Hoffert 1992 ricostruisce due registrazioni paleoclimatice (una più fredda ed una più calda) ed ottiene il range 1.4 to 3.2°C.
-         Hansen 1993 riguarda agli ultimi 20mila anni quando la ultima era glaciale ebbe fine e calcola in modo empirico una sensibilità climatica  3 ± 1°C.
-         Gregory 2002 impiega osservazioni di accumulo di calore degli oceani e calcola un minimo di sensibilità climatica di 1.5 °C.
-         Chylek et al. 2007 prendono in esame il periodo dall’ultimo massimo glaciale alla transizione all’Olocene. Essi calcolano un range di sensibilità climatica tra 1.3°C e 2.3°C.
-         Tung 2007 esegue una analisi statistica sulla risposta delle temperature del XX secolo al ciclo solare ed ottiene un range  2.3 a  4.1°C.
-         Bender 2010 esamina la risposta climatica alla eruzione del 1991 del Monte Pinatubo limitandola all’intervallo 1.7 - 4.1°C.

Esistono numerosi studi che calcolano la risposta climatica direttamente da osservazioni sperimentali e da modelli indipendenti.-         esaminando carote di ghiaccio di Vostok calcola un range da  3 a 4°C.-         ricostruisce due registrazioni paleoclimatice (una più fredda ed una più calda) ed ottiene il range 1.4 to 3.2°C. -         riguarda agli ultimi 20mila anni quando la ultima era glaciale ebbe fine e calcola in modo empirico una sensibilità climatica  3 ± 1°C.-         impiega osservazioni di accumulo di calore degli oceani e calcola un minimo di sensibilità climatica di 1.5 °C.-         prendono in esame il periodo dall’ultimo massimo glaciale alla transizione all’Olocene. Essi calcolano un range di sensibilità climatica tra 1.3°C e 2.3°C.-         esegue una analisi statistica sulla risposta delle temperature del XX secolo al ciclo solare ed ottiene un range  2.3 a  4.1°C.-         esamina la risposta climatica alla eruzione del 1991 del Monte Pinatubo limitandola all’intervallo 1.7 - 4.1°C.


La sensibilità climatica 1.1 °C di Stephen Schwartz
Il recente articolo di Schwartz 2007 Heat capacity, time constant and sensitivity of Earth's climate system determina una sensibilità climatica di 1.1 ± 0.5°C (Schwartz 2007). La sensibilità è calcolata come quoziente della “costante temporale” del Clima e la capacità termica globale dell’oceano. Per  “costante temporale”  si intende il tempo impiegato dal Clima per ritornare alla condizione di equilibrio precedente alla perturbazione, ed è un aspetto chiave di questo lavoro. Schwartz esamina i risultati delle analisi di varie serie temporali e stima una costante temporale di 5 anni.
Comunque, come osserva Schwartz stesso nel suo studio, il recupero del Clima avviene a diverse velocità in dipendenza dalla natura della causa forcing della perturbazione. Un cambiamento di breve periodo come una eruzione vulcanica può dar luogo ad una costante temporale di pochi anni. Un incremento dei livelli di CO2 che si estende in un tempo molto più lungo si traduce in un recupero che può coprire l’arco dei decenni. Come giustamente precisa Schwartz “ poiché la durata della eruzione è breve, il tempo di risposta non può confrontarsi con quello che sarebbe caratteristico di un forcing continuo come quello dei gas serra. in quanto verrebbe a mancare la penetrazione del segnale termico nelle profondità dell’oceano  
Ciononostante  Schwartz filtra i cambiamenti di lungo periodo eliminandone l’effetto nelle serie temporali dei dati con la conseguenza di ottenere costanti temporali ovviamente più basse. La costante temporale dei dati non detrendati da un valore da 15 a 17 anni. Quindi la stima 5 anni sulla quale è basato il risultato finale del lavoro è questionabile.

Il recente articolo di Schwartz 2007 determina una sensibilità climatica di 1.1 ± 0.5°C (). La sensibilità è calcolata come quoziente della “costante temporale” del Clima e la capacità termica globale dell’oceano. Per  “costante temporale”  si intende il tempo impiegato dal Clima per ritornare alla condizione di equilibrio precedente alla perturbazione, ed è un aspetto chiave di questo lavoro. Schwartz esamina i risultati delle analisi di varie serie temporali e stima una costante temporale di 5 anni. Comunque, come osserva Schwartz stesso nel suo studio, il recupero del Clima avviene a diverse velocità in dipendenza dalla natura della causa forcing della perturbazione. Un cambiamento di breve periodo come una eruzione vulcanica può dar luogo ad una costante temporale di pochi anni. Un incremento dei livelli di CO che si estende in un tempo molto più lungo si traduce in un recupero che può coprire l’arco dei decenni. Come giustamente precisa Schwartz “ poiché la durata della eruzione è breve, il tempo di risposta non può confrontarsi con quello che sarebbe caratteristico di un forcing continuo come quello dei gas serra. in quanto verrebbe a mancare la penetrazione del segnale termico nelle profondità dell’oceano  Ciononostante  Schwartz filtra i cambiamenti di lungo periodo eliminandone l’effetto nelle serie temporali dei dati con la conseguenza di ottenere costanti temporali ovviamente più basse. La costante temporale dei dati non detrendati da un valore da 15 a 17 anni. Quindi la stima 5 anni sulla quale è basato il risultato finale del lavoro è questionabile.


UPDATE 11 Feb 2010: Schwartz in seguito ha aggiornato la sua stima della sensibilità climatica in risposta ai commenti ricevuti (Schwartz 2008). Attualmente usa una costante temporale 8.5 anni che porta ad una sensibilità climatica di  1.9 ± 1.0°C.

Translation by lciattaglia, . View original English version.



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