I ghiacciai non si stanno sciogliendo
Che cosa dice la Scienza...
La Figura 1 mostra le misure gravimetriche da satellite di ghiaccio in Groenlandia dall’Aprile 2002 al Febbraio 2009 (Velicogna 2009. La linea e le crocette blu rappresentano i valori medi mensili di massa di ghiaccio. Le crocette rosse gli stessi valori con la variabilità stagionale eliminata. La linea verde il trend del best fit quadratico. Quest’ultimo trend mostra che la Groenlandia perde ghiaccio ad un ritmo accelerato di 30 Gt/anno2. La perdita di massa di ghiaccio in Groenlandia è raddoppiata nell’arco di 9 anni. Altre informazioni in More on Greenland...
Figura 1: serie temporale Aprile 2002-Febbraio 2009 delle variazioni di massa del ghiaccio in Groenlandia stimate attraverso il satellite GRACE. I dati mensili grezzi son indicati con crocette blu. I dati nei quali è stato filtrata la dipendenza stagionale usando una finestra di 13 mesi sono riportati con crocette rosse. La linea verde è il best fit quadratico dei valori ottenuti. (Velicogna 2009)
La Figura 2 riporta le misure gravimetriche dei cambiamenti di massa del ghiaccio terrestre in Antartide nel periodo Aprile 2002- Febbraio 2009 (Velicogna 2009). La linea e le crocette blu si riferiscono ai dati dei valori medi mensili non filtrati. Le crocette rosse gli stessi valori con la variabilità stagionale rimossa. La linea verde è l’andamento del best fit quadratico. La riduzione dei ghiacci è in forma accelerata al ritmo di 26 Gt/anno2. La calotta glaciale antartica contribuisce in modo molto accentuato all’innalzamento del livello del mare. Questo contributo è continuo e rapidamente crescente.
Figura 2: Aprile 2002-Febbraio 2009, variazioni di massa dei ghiacci antartici linea e crocette blu. I dati nei quali l’andamento stagionale viene filtrato sono in rosso. Il best fit è rappresentato dalla linea verde.(Velicogna 2009).
Generalmente i ghiacciai si stanno restringendo sia come superficie che come spessore e il ritmo dello scioglimento è aumentato in modo molto accentuato da metà anni ’90. Il National Snow and Ice Data Center ha calcolato il cambiamento globale in termini di volume di ghiaccio – il risultato è che i ghiacciai stanno riducendosi ad un ritmo allarmante. More on glaciers...
Figura3: valori delle variazioni annuali dello spessore dei ghiacciai (asse a sinistra , metri equivalenti di acqua m/yr) e valore cumulativo (asse di destra in metri), basati sulle osservazioni del bilancio di massa pesate per l’area della superficie. Sono riportate le date delle maggiori eruzioni vulcaniche, in quanto gli aerosol stratosferici hanno un effetto raffreddante sul Clima. La freccia rossa indica i valori dei cambiamenti di volume (in rosso)- (fonte: NSIDC) .
Il riscaldamento globale ha un effetto di lungo periodo chiaramente osservato sul ghiaccio marino Artico. Infatti, sebbene i modelli climatici prevedano che il ghiaccio marino artico diminuirà in conseguenza dell’aumento dei gas serra, l’attuale ritmo di ritiro al termine della stagione del disgelo supera le previsioni dei modelli di un fattore 3 (Stroeve 2007). More on Arctic ice...
Figura 4: estensione del ghiaccio marino artico in Settembre (linea sottile blu), e trend di lungo termine (linea spessa blu). La estensione del ghiaccio marino è definita come superficie che racchiude aree comprese fino al bordo dei ghiacci marini (dove la concentrazione scende sotto il 15%).
La sola eccezione a questa situazione di riduzione accelerata dei ghiacci è costituita dal ghiaccio marino dell’Antartide, dove da quando ne è cominciata la misura con satellite nel 1979, si è manifestata una tendenza di lungo periodo all’aumento. Ciò, malgrado il fatto che l’Oceano Meridionale si stia riscaldando più velocemente del resto degli oceani nel mondo. Globalmente, dal 1955 al 1995, l’oceano si è riscaldato di 0.1°C per decennio. Invece l’Oceano Meridionale si è riscaldato di 0.17°C per decennio. Quindi l’Oceano Meridionale non solo si sta riscaldando ma lo fa misura maggiore del trend globale.
E allora, se l’Oceano Meridionale si riscalda, perché il ghiaccio marino antartico aumenta? Diversi fattori contribuiscono a ciò. Il buco dell’Ozono nel Polo Sud rinforza i venti ciclonici che circondano il continente antartico. I venti mettono in movimento i ghiacci , creando aree di acque libere note come polynya. La presenza di polynya provoca un aumento di produzione di ghiaccio marino. Un altro contributo deriva dalle modifiche della circolazione oceanica che provoca minore trasporto di calore dagli strati bassi più caldi, quindi meno ghiaccio viene sciolto.
Figura 5: quadro superiore - temperatura superficiale dell’aria sulle aree coperte da ghiacci nell’Oceano meridionale. Quadro inferiore – estensione del ghiaccio marino osservata da satellite (Zhang 2007).
Translation by lciattaglia, . View original English version.
Le argomentazioni degli scettici...