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![]() Dipende dai gas CFCChe cosa dice la Scienza...Sia i modelli che le osservazioni dirette indicano che i clorofluorocarburi (CFC) contribuiscono al riscaldamento globale solamente per una frazione ridotta rispetto agli altri gas serra.
Dipende dai gas CFC
"I dati di osservazione mostrano che i CFC, unitamente ai raggi cosmici, congiurano contro l’Ozono Antartico ed il riscaldamento globale…..La quantità complessiva dei CFC, molecole che hanno la capacità di distruggere quelle di ozono, ed hanno anche ben note proprietà di effetto serra, è in diminuzione dal 2000. In corrispondenza di ciò anche le temperature globali superficiali sono scese " (Qing-Bin Lu) Un nuovo articolo Cosmic-ray-driven electron-induced reactions of halogenated molecules adsorbed on ice surfaces: Implications for atmospheric ozone depletion (Lu 2009) esamina il rapporto tra CFC, raggi cosmici e riscaldamento globale. Il nucleo dell’articolo si concentra sul rapporto tra raggi cosmici e riduzione dell’Ozono in Artico ed in Antartide. Si tratta di un lavoro interessante che merita un approfondimento (forse l’oggetto di un successivo post), il ruolo dei raggi cosmici sul Clima l’abbiamo gia esaminato. Comunque l’affermazione più importante la si trova verso la fine dell’articolo: “questi dati indicano fortemente che la temperatura globale è stata prevalentemente controllata dai livelli di CFC, modulati a loro volta dai raggi cosmici che hanno determinato la riduzione dello strato di Ozono nel secolo scorso”. Lu sta dicendo che l’aumento dell’effetto serra da parte dei CFC è il fattore principale del riscaldamento dei decenni passati. Ma su cosa si basa?
Il Rapporto AR4 dell’IPCC stima che il forcing radiativo dei CFC è pari a 0.33 Wm-2, Ciò equivale al 13% del totale del forcing radiativo dovuto all’aumento dei gas serra (essendo la CO2 il principale). Comunque Lu rifiuta questo valore, obbiettando che il forcing rdiativo dei CFC è calcolato da modelli climatici e non sulla base di osservazioni dirette. Per esaminare la relazione potenziale tra temperatura e CFC, Lu confronta la temperatura globale con l’Equivalente Effettivo di Cloro Stratosferico (EESC), un indice dei CFC atmosferici. Non esistono dati dei EESC prima del 1970, quindi i dati sono estrapolati all’indietro assumendo una crescita costante a partire da zero EESC negli anni1940. Figura 1: temperatura globale superficiale (HadCRUT3). La linea continua in nero rappresenta i dati originali osservati. La linea continua rossa è una sua versione lisciata. La linea blu rappresenta l’EESC, una misura della quantità di CFC in atmosfera (Lu 2009). Lu arguisce che la correlazione tra temperatura globale e CFC è una evidenza che i CFC sono stati il fattore dominante sul Clima del secolo passato. Pur essendoci delle evidenti fluttuazioni di breve periodo tra il 1850 ed il 1950, la temperatura non dà segni evidenti di crescita in questo lasso di tempo nel quale la CO2 era in aumento. Le temperature cominciano ad aumentare attorno al 1950, quando l’indice EESC comincia ad essere significativo. Infine il EESC raggiunge il suo picco attorno al 2000 per poi scendere negli anni successivi, analogamente alla temperatura del database di HadCRUT3 che mostra raffreddamento nello stesso periodo. Basandosi su questa correlazione, Lu conclude che “questi dati indicano con forte evidenza che la temperatura globale è stata controllata dai livelli dei CFC…del secolo scorso”.
Figura 2: spettro della radiazione interessata dai gas serra misurato in superficie. Il contributo gas serra del vapore acqueo è stato filtrato al fine di evidenziare solamente gli altri gas serra.(Evans 2006). Dal grafico di figura 2 si nota che i CFC svolgono un ruolo minoritario nel determinare i cambiamenti della temperatura globale. Sfortunatamente ciò comporta che la recente diminuzione dei CFC avrà un effetto trascurabile sulle temperature globali (se lo avrà). E’ molto più preoccupante l’aumento del forcing radiativo della CO2. L’analisi dello spettro IR di Evans 2006 permette di misurare il calore extra che viene intrappolato a causa dell’aumento della anidride carbonica, il risultato è che il forcing radiativo è pari a 2.1 Wm-² (ancora leggermente più alto rispetto alle previsioni dei modelli). Ciò esonera dal ribattere a quanti continuano a sollevare il problema dei CFC o degli altri meccanismi additati quali causa del riscaldamento globale. Se fosse così che ne sarebbe di tutto il calore intrappolato dalla CO2? Translation by lciattaglia, . View original English version. |
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