Stazioni che hanno cessato la attività introducono una deriva.
Che cosa dice la Scienza...
Le stazioni meteorologiche che hanno cessato la loro attività evidenziano nei record di temperatura un leggero trend in aumento rispetto a quelle che hanno continuato il servizio. Pertanto l’eliminazione di delle prime ha fatto emergere un piccolo trend in diminuzione, che comunque dal 1970 in poi è del tutto trascurabile.
La NOAA e la NASA ottengono i dati di temperatura dalla rete Global Historical Climatology Network (GHCN). All’inizio degli anni ’90 il numero di stazioni meteorologiche del GHCN si è ridotto in modo molto netto. Alcuni hanno sospettato che questa fosse una manovra per nascondere le stazioni con trend negativo e quindi accentuare il trend della temperatura in aumento. Lo spunto di questa idea è di Joseph D’Aleo che nel report online Surface Temperature Records: Policy Driven Deception scritto assieme a Anthony Watts scriveva: “c’è stata una forte spinta a togliere di mezzo le stazioni ad elevata altezza sul l.d.m. ad alta latitudine,e stazioni di tipo rurale per far sì che venisse a sovrastimarsi ulteriormente il riscaldamento atmosferico” Questa affermazione è poi scomparsa nell’ultima edizione del loro report. Ciononostante la diceria che le stazioni eliminate avrebbero fatto apparire un riscaldamento fittizio ha continuato a diffondersi nella blogosfera ( spesso riappare anche su Skeptical Science).
Perché ci sono attualmente meno stazioni di rilevamento della temperatura nei record? Il numero di stazioni meteorologiche che riportano dati di temperatura è diminuito in quanto alcune delle postazioni più vecchie non risultavano più accessibili in tempo reale (NOAA). Infatti la diminuzione che constatiamo è resa maggiormente evidente dal fatto che la NOAA sta aggiungendo dati storici nel database del GCHN provenienti da stazioni non più attive, nell’intento di fornire una maggior copertura temporale del passato.
La cosa più importante comunque è capire se questa diminuzione del numero di stazioni che riportano la temperatura ha avuto un qualche impatto nei record di temperatura. Il report di D’Aleo non fa questo tipo di analisi. Esiste invece un certo di analisi indipendenti che hanno affrontato la questione. Una è quella condotta da Tamino di Open Mind, che ha plottato I dati di temperatura di stazioni che hanno cessato (etichettate pre-cutoff) e li ha confrontati con quelli delle stazioni che hanno continuato a svolgere servizio (etichettate post-cutoff)
Figura 1: andamento storico della temperatura delle sole stazioni pre-cutoff ( in blu), confrontato con quello delle sole stazioni post-cutoff (in rosso). (Open Mind).
Ciò che è interessante notare nel grafico di Figura 1 è che c’è una piccola differenza tra i 2 plot, ma le stazioni che hanno cessato in realtà mostrano un trend positivo maggiore delle stazioni mantenute in servizio. Ciò non sorprende considerando che molte delle stazioni cessate erano ubicate in siti ad elevata latitudine. Malgrado queste zone hanno valori assoluti di temperatura più bassi, la loro tendenza del riscaldamento risulta maggiore. Questo può essere interpretato come l’effetto di amplificazione delle aree polari: il riscaldamento ai tropici è inferiore a quello dei poli. Ciò a causa di diversi feedback positivi, come ad esempio la diminuzione dell’albedo provocata dalla riduzione dei ghiacci.Un’altra analisi indipendente è stata fatta da Clear Climate Code che ha pure confrontato le temperature delle stazioni cessate con le temperature delle stazioni restate in servizio. Il plot dei trend del riscaldamento di lungo periodo per entrambi i tipi di stazioni sono riportati nella figura che segue.
Figure 2: il rapporto delle stazioni "prima del 1992 /dopo il 1992" indica che “la diminuzione delle stazioni degli anni ’90 non mostra alcun effetto sul riscaldamento” (Clear Climate Code)
Analogamente al risultato di Tamino, Clear Climate Code trova che le stazioni cessate mostrano un trend di riscaldamento maggiore rispetto alle stazioni che hanno continuato. La differenza sembrerebbe da attribuire alla divergenza dei dati più vecchi (del XIX secolo). Comunque sono stati plottati separatamente anche i dati degli ultimi 30 anni dei due record. Il trend di riscaldamento dal 1962 al 1992 delle stazioni cessate è pressochè identico al trend 1979-2009 delle stazioni mantenute.
Proprio per abbondare, diamo notizia di un’altra analisi eseguita Zeke Hausfather at The Blackboard ( ce ne sono anche altre che giungono alla stessa conclusione ma non vorrei essere monotono).
Figure 3: confronto delle stazioni con records post cutoff-1992 con quelle pre cutoff1992. (The Blackboard).
In conclusione il motivo della cessazione delle stazioni è esclusivamente dovuto al fatto che non hanno potuto continuare a svolgere servizio. Ma la cosa più importante è che le stazioni cessate non hanno generato alcun trend anomalo del riscaldamento. Nei fatti è vero il contrario in quanto l’eliminazione delle stazioni d elevata latitudine da origine ad un leggero raffreddamento dal 1880. La modificazione nel trend successivo al 1970 è assolutamente trascurabile.
UPDATE 29 April 2010: Mark Richardson mi informa di un blog post di Roy Spencer che confronta il record della rete GCHN con un proprio record molto più ampio comprendente molte altre stazioni e dati da satellite e trova un pressochè identico trend di riscaldamento.
Translation by lciattaglia, . View original English version.
Le argomentazioni degli scettici...