Dipende dai raggi cosmici
Che cosa dice la Scienza...
Sebbene la relazione raggi cosmici - copertura nuvolosa sia ancora in attesa di una conferma sperimentale, resta il fatto che non esiste correlazione tra raggi cosmici e temperatura globale per il periodo degli ultimi 30 anni.
"Nel 1996 scoprimmo una sorprendente influenza del Sole: un impatto sulla copertura nuvolosa della Terra. Particelle ad alta energia prodotte da stelle esplose, i raggi cosmici, favoriscono la formazione delle nubi. Regolando la copertura nuvolosa della terra, il Sole può innalzare o abbassare la temperatura. Siccome il campo magnetico del Sole è raddoppiato durante il XX secolo, questo meccanismo naturale può essere responsabile di buona parte del riscaldamento climatico osservato” (Henrik Svensmark).
I raggi cosmici giocano un importante ruolo nella formazione delle nubi. Nel caso, l’aumento dei raggi cosmici dovrebbe portare una maggiore copertura nuvolosa e quindi un effetto raffreddante. Nel caso contrario , minori raggi cosmici dovrebbero causare riscaldamento della Terra. Per calcolare quale possa essere il massimo possibile contributo dei raggi cosmici nel riscaldamento verificatosi, sono state confrontate le temperature globali con i livelli dei raggi cosmici misurati con rivelatori di neutroni sulla superficie terrestre. Mentre c’era una buona correlazione tra radiazione cosmica e temperatura prima del 1970, la correlazione sparisce bruscamente dopo il 1970. La analisi conclude con la seguente affermazione “
Figura 1: ricostruzione della radiazione cosmica (linea continua prima del 1952) e osservazioni dirette (linea continua dopo il 1952) confrontata con la temperatura globale (linea tratteggiata). Tutte le curve sono state lisciate con una media mobile di 11 anni (Krivova 2003).
Un analogo confronto con misure di rivelatori di neutroni,ed isotopi di Berillio 10 e Carbonio 14 (entrambi aventi caratteristiche di proxy della radiazione cosmica) fatto rispetto alle temperature globali conclude “
le grandezze si muovono in direzioni opposte a quelle richieste a spiegare la crescita delle temperature medie globali” (Lockwood 2007). La conclusione è pertanto che i raggi cosmici pur nella loro capacità di influire sulla formazione delle nubi hanno un trend opposto a quello necessario a spiegare il riscaldamento globale
Interruzione della correlazione tra nubi basse e raggi cosmici
Esistono anche altri problemi nello spiegare il nesso tra raggi cosmici e formazione delle nubi. Una delle prove fondamentali della teoria di Svensmark risiede nella forte correlazione tra nubi basse e raggi cosmici. Questa correlazione si interrompe bruscamente nel 1991 (Laut 2003). Da questo punto in poi la copertura nuvolosa comincia a ritardare rispetto ai raggi cosmici di oltre 6 mesi, malgrado la formazione delle nubi richieda tempi di qualche giorno (Yu 2000). La correlazione cessa completamente nel 1994.
Figura 2:copertura nubi basse (linea blu) versus intensità radiazione cosmica (linea rossa) (Laut 2003).
Translation by lciattaglia, . View original English version.
Le argomentazioni degli scettici...