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La lunghezza del ciclo solare prova che il Sole è il responsabile

Che cosa dice la Scienza...

La pretesa che lunghezza del ciclo del solare prova che il Sole sia la causa del riscaldamento globale è basata su un singolo studio pubblicato nel 1991. Ricerche condotte successivamente, tra le quali un lavore avento come co-autore uno degli autori dell'articolo del 1991, giungono a conclusioni esattamente contrarie, La lunghezza del ciclo solare assunto come proxy della attività del Sole ci indica che il Sole ha contribuito  in isura esigua al riscaldamento globale dal 1975 in poi.

Le argomentazioni degli scettici...

Nel 1991, Eigil Friis-Christensen e  Knud Lassen pubblicarono un articolo in cui affermavano di aver trovato ‘un accordo molto stringente’ tra lunghezza dei cicli solari ( la fluttuazione dipende dal numero di macchie solari presenti) e temperature dell’emisfero nord nel periodo 1860-1990. (Friis-Christensen 1991).
La affermazione che la lunghezza del ciclo solare prova che il Sole costituisce il motore del riscaldamento globale è basata su un singolo studio pubblicato nel 1991. Ricerche successive, compresa una di cui è coautore lo stesso scienziato dello studio del 1991, sono giunte a conclusioni opposte. Il ciclo solare inteso come proxy della attività solare, ha contribuito in maniera trascurabile al riscaldamento globale dal 1975 in poi.
La lunghezza del ciclo solare è un utile indicatore delle modificazioni di lungo termine della attività solare. Quando il Sole diviene più caldo si osservano cicli più brevi. Quando il Sole mostra una tendenza di lungo termine verso il raffreddamento, la lunghezza del ciclo solare si allunga. In uno studio del 1991  Friis-Christensen e  Lassen, lisciando iI dati della lunghezza del ciclo solare, li hanno comparati con le temperature dell’emisfero Nord (Friis-Christensen 1991). Gli autori suggeriscono che la forte correlazione tra lunghezza del ciclo solare e temperatura supporta la ipotesi che ci sia influenza diretta della attività solare sul Clima nei 130 anni trascorsi. Si noti in particolare la marcata correlazione dopo il 1980 durante l’attuale trend del riscaldamento globale.

Figura 1: cambiamenti della lunghezza del ciclo solare (crocette blu) versus cambiamenti della temperatura nell’emisfero Nord (stelle rosse).

Occorre rilevare che i dati del ciclo solare della figura 1 sono costituiti da due set di dati incongrui. I primi 20 punti del grafico usano un lisciamento basato su una media mobile 1-2-2-2-1, mentre gli ultimi 4 (marcati 1,2,3,4) non sono filtrati nello stesso modo. I punti 1 e 2 sono solo parzialmente filtrati, il punti 3 e 4 non sono filtrati affatto. In effetti è come congiungere due set di dati del tutto distinti. Quando si esegue la operazione di filtraggio sui 4 punti, usando i più recenti dati solari, l’aumento della lunghezza del ciclo solare dal 1980 sparisce (Laut 2003).

Figura 2: sinistra t: dati originali della lunghezza del ciclo solare da Friis-Christensen 1991. Gli ultimi due punti 3 e 4 sono inficiati da errori aritmetici degli autori. Lato destro: lunghezze dei cicli solari aggiornate con gli ultimi dati di Thejll 2000.


Nel 1999, uno dei co-autori della pubblicazione originale del 1991, aggiornò la analisi mediante l’uso dei dati più recenti (Lassen 1999). Venne chiarito che la lunghezza del ciclo solare non mostrava alcun trend negli ultimi decenni in corrispondenza del riscaldamento globale. La conclusione testualmente riporta: “il modello di lunghezza del ciclo solare non esercità più alcuna influenza sule variazioni di lungo termine della temperatura al suolo dell’emisfero settentrionale

 

 

Figura 3: il grafico in alto confronta temperature e cicli solari. Nella parte in basso viene plottata la differenza tra temperatura e lunghezza del ciclo solare. Una forte divergenza si manifesta dalla metà degli anni ’70 in poi. (Lassen 1999).


Altri studi che confermano le conclusioni di Lassen:


-  Kelly 1992 modella gli effetti di una combinazione di gas serra e lunghezza del ciclo solare e confronta i risultati con le temperature osservate. Il risultato è che “ anche con un forcing solare massimizzato, il recente trend di riscaldamento risulta spiegato dal solo forcing dei gas serra
-   Laut 1998 analizza il periodo 1579–1987 e trova "l’ipotesi solare- invece di contraddire- appare supportare l’ipotesi di un significativo riscaldamento dovuto alle attività umane”
-   Damon 1999 usa le condizioni pre-industriali come riferimento e trova che la correlazione lunghezza ciclo solare- temperatura corrisponde ad un 25% del riscaldamento globale fino al 1980 e del 15% fino al 1997.
-   Benestad 2005 conclude "Si è speculato sulla associazione tra lunghezza del ciclo solare e Clima della Terra, comunque,l’analisi della lunghezza del ciclo solare mostra che questi non segue l’andamento della temperatura media superficiale della Terra. Un ulteriore confronto con il numero di macchie solari, la radiazione cosmica galattica, ed il flusso di onde radio a 10.7 cm dal 1950, non fornisce alcuna indicazione di un sistematico trend della attività solare che possa spiegare il più recente riscaldamento globale".

La pretesa che la lunghezza del ciclo solare provi che il Sole causi il riscaldamento globale è basata su una singola pubblicazione di circa 20 anni fa. Ricerche seguenti, compresa quella di un co-autore dell’articolo del 1991, sono giunte a conclusioni opposte. La lunghezza del ciclo solare come proxy della attività solare ci indica che il Sole ha avuto un peso trascurabile nel riscaldamento globale dal 1975. Infatti, le misure dirette della attività solare indicano che il Sole ha avuto un lieve effetto raffreddante sul Clima nei decenni recenti mentre le temperature sono state in costante aumento.

Translation by lciattaglia, . View original English version.



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